Alcuni hanno chiamato il periodo 1965 – 1980 la seconda età dell’oro di Marantz, caratterizzata dalla messa in vendita di numerosi prodotti, come mai finora.
Nel 1966, Superscope stava cercando nuovi produttori per abbassare il costo dei suoi componenti, il partner individuato e che accettò la sfida fu la società Standard Radio e fatta eccezione per alcuni prodotti di fascia superiore che venivano ancora realizzati in California la maggior parte dei nuovi prodotti arrivava dal Giappone.
Marantz divento celebre con la sua linea di ricevitori, il modello 2200 fu uno dei prodotti più venduti nella storia dell’elettronica di consumo. Passando dai 10 watt di potenza per canale a ben oltre i 70, il nuovo ricevitore portò la tecnologia Marantz nelle case di oltre decine di migliaia di consumatori.
Dall’impianto di produzione in California venivano invece creati altri prodotti chiamati “A” line.
Il 1970 vide l’introduzione del Model 32, un amplificatore stereo (60 watt / canale). I suoi successori, più potenti, arrivarono di lì a poco: – 125 watt / canale – Model 240 e 250 con misuratori di potenza. Nel 1973 il brand ha rilasciato il Model 500, un amplificatore di potenza con capacità di uscita di 250 watt / canale e raffreddamento ad aria forzata, il 510 fu invece messo in vendita 2 anni dopo.
I preamplificatori corrispondenti inclusi il Model 33, 3300 e 3600, sono stati tutti sviluppati sotto la guida del capo Ingegnere Dawson Hadley (il fondatore di Hadley Labs reclutato da Saul prima del trasferimento della società in California e James Bongiorno (in seguito capo di GAS e Sumo).
Una pubblicità del 1972
La sfida dei diffusori
L’interesse di Joseph Tushinsky per l’espansione il marchio Marantz non si fermò con l’elettronica, voleva diventare leader nel settore dei diffusori. Qui la storia non è molto chiara, ma sembra che alcuni altoparlanti ibridi, progettati in Giappone arrivarono sul mercato locale con un accordo di distribuzione con Mitsubishi Electric Corporation prima che il design fosse avviato negli Stati Uniti.
Così il Marantz Imperial Six, progettato da Hadley e Bart Locanthi, face il suo debutto sul mercato prima del 1971 e fu accolto con entusiasmo, grazie alle recensioni positive, il modello successivo Imperial Seven, fu progettato invece per competere con la famosa L100 di JBL e fu il primo diffusore Marantz a presentare una griglia di schiuma tagliata con un pattern a forma di diamante.
Questi diffusori sono noti per un’innovazione denominata “Vari-Q”, che permetteva all’ascoltatore di modificare la risposta dei bassi, l’idea derivò da una intuizione di Doug Sax e Lincoln Mayorga di Sheffield Lab che durante una sessione di ascolto con le Marantz Imperial Sixes ovattarono con degli stracci il diffusore per ottenere un suono più vicino a quello della registrazione originale.
Nel 1976, Edmund (Ed) May, uno dei designer di altoparlanti più rispettati in JBL, si è unì al team Marantz con il mandato di sviluppare una intera linea di diffusori hi-end. Per raggiungere questo obiettivo Superscope avviò un nuovo reparto di ricerca e sviluppo e i diffusori prodotti fecero ulteriormente crescere la buona nomea del marchio. Sfortunatamente May morì nel 1980 e con lui di lì a poco gli investimenti in questo settore.
Alcune pubblicità dell’epoca
L’eredità di Superscope
Una pubblicità Superscope
Con il successo raggiunto grazie ai ricevitori, vendite in Usa e in estremo oriente, la proprietà Marantz che possedeva una quota sostanziale del suo produttore Standard Radio decise nel 1975 di cambiarne il nome in Marantz Japan, Inc. (MJI).
Ma nonostante le vendite fossero in continua crescita non mancavano punti di vista differenti tra le due proprietà: si parla di problemi finanziari dovuti ad investimenti sbagliati, in particolare per lo sviluppo di un giradischi con un tracciamento in linea retta, Saul Marantz prima della sua partenza si era dichiarato contrario al progetto riconoscendo dei problemi meccanici nel design iniziale. Tuttavia la società mise sul mercato, sul finire degli anni 70 l’ SLT-12, la versione originale era disponibile solo con una testina phono V-15 ma la versione successiva (SLT-12U – U per “universale”) era adatta a qualsiasi testina.
Indipendentemente dalla versione, il giradischi si dimostrò non affidabile, come predetto da Saul e nel 1970 fu dichiarato fuori produzione, ciò causò le ire di parecchi clienti, perché non c’era nessun modo per garantire il funzionamento continuo del giradischi.
Un altro prodotto poco fortunato fu il lettore di videocassette destinato a tamponare le casse della Superscope per la perdita dei diritti di distribuzione sui registratori Sony.
Ma c’erano anche molte cose positive: le vendite dei ricevitori andavano alla grande sia nel mercato europeo che in quello asiatico, l’introduzione degli amplificatori integrati, con pre amplificatore e finale di potenza in un unico chassis fu un grande successo.
Nel 1979 il modello SM1000 vinse il prestigioso Premio “State of the Art” di StereoSound magazine.
Nel 1980 le condizioni finanziare critiche di Superscope la costrinsero a vendere i diritti sul nome Marantz per i mercati asiatici ed europei, così come la produzione dei componenti che passò alla Philips. Tuttavia Superscope mantenne nome e diritti per il mercato nord americano, contribuendo a fornire una percezione alterata del marchio Marantz in tutto il mondo.
1980 – 2001: L’esperienza Philips
Nonostante l’esperienza positiva in praticamente tutti i settori dell’elettronica di consumo, Philips faticava a guadagnarsi una posizione nel settore audio e vide nell’acquisizione di Marantz il modo più rapido per guadagnare spazio e reputazione nel cuore dei consumatori.
Ma anche la Marantz stessa trasse beneficio da questa acquisizione per la grande conoscenza che Philips aveva dell’audio digitale il cui interesse inizia a crescere tra i professionisti negli anni 70.
Un giovane Ken Ishiwata
È proprio in questa decade che fa la sua comparsa in azienda un ingegnere di origini Giapponesi di nome Ken Ishiwata, che legò la sua “firma” in maniera indissolubile al marchio Marantz e fu protagonista dello sviluppo del primo lettore CD.
In qualità di co-sviluppatore (con Sony) del CD, Philips aveva una conoscenza proprietaria di quello che sarebbe diventato di lì a poco il settore più in crescita per questa categoria: il lettore CD.
Nel 1982, Philips ha rilasciato la sua prima unità – il CD-63 (in una foto qui sotto) – sotto il banner Marantz. Anche se Sony era tecnicamente prima sul mercato con il suo CDP-101, il CD-63 di Marantz è stato il primo ad essere annunciato pubblicamente.
Racconta Ken Ishiwata che Il CD-100 era progettato abbastanza bene e il jitter era molto basso. Il solo problema era che ai tempi non si conosceva a sufficienza la circuitazione analogica. Così in Marantz modificarono l’alimentazione e i circuiti analogici sul CD-100, cosa che portò a concepire la prima generazione del CD-63, basato quindi sul CD-100 della Phillips.
CD-63
Come per la maggior parte delle nuove tecnologie, i prezzi negli anni calarono sensibilmente, ad esempio, il CD-34, uscito nel 1985, fu venduto per un anno al prezzo del CD-63 originale ma usava molti degli stessi componenti interni. Il 1985 vide anche l’introduzione del LV-1CD, un lettore laser disc.
Nel 1986 Marantz presentò la prima Limited Edition firmata da Ken Ishiwata.
Riconoscendo il potenziale del CD-54 Ken suggerì di apportare alcune modifiche all’apparecchio, il suo sogno era quello di realizzare prodotti economici ma di qualità, capaci di avvicinare i giovani all’ascolto della musica. Il CD-54 LE è stato lanciato sul mercato come il “CD Player musicale più famoso al mondo ” ed ebbe così tanto successo che le 2000 unità prodotte finirono in sole 2 settimane!
A seguito di questo grande entusiasmo Marantz realizzò due diverse versioni speciali: una “per tutti” di buona qualità e proposta ad un prezzo competitivo, l’altra di livello più alto per gli appassionati di Hi-Fi.
Queste Special Edition sono solo l’inizio di una lunga serie di “prodotti speciali” Marantz, il concept KI Signature in particolare ha contribuito a rendere Ken Ishiwata centrale nella storia del marchio e punto di riferimento per gli appassionati di Hi Fi.
Nel 91 nacque il DPM-7, un amplificatore interamente digitale che fece il suo debutto con il primo CD-R Marantz, lettore Cd con registratore integrato.
Sul fronte analogico, il “Quarter A” di Marantz sviluppò una tecnologia per l’amplificatore che divenne nota per una qualità del suono eccezionalmente uniforme a qualsiasi livello di volume. Quarter A creò anche un amplificatore integrato il PM-6A, che automaticamente passava dalla classe A alla AB quando l’uscita di potenza superava un quarto del suo massimo.
L’implementazione dell’HDAM 3, una tecnologia importante per Marantz, apparve per la prima volta nel 1992 e fu utilizzata nel PM-99SE (Edizione Speciale) e per il CD-15.
Nel 94 il preamplificatore SC-5 e l’amplificatore SMMarantz 6 vinsero i migliori riconoscimenti di Stereo Sound, dopo quelli ottenuti dal SM1000.
Ma torniamo negli USA dove nel frattempo, Superscope stava continuando a commercializzare
componenti Marantz, mala somiglianza tra la sua lista di prodotti e quelli offerti in Asia e in Europa continuava a divergere.
Fatta eccezione per alcuni pezzi acquistati da Marantz Japan, Inc. (MJI), Marantz in Nord America era più orientata verso i sistemi rack, prodotti economici, con un’attenzione più all’estetica che alle prestazione e come punti vendita principali i grandi magazzini.
Nel 1987 Superscope vendette i diritti sul marchio in America alla Dynascan Corporation, una società con sede a Chicago conosciuta negli ambienti dei consumatori per il marchio Cobra radio CB e altri radar CB. Il Quartier generale si trasferì da Sun Valley, CA a Aurora, IL, un sobborgo di Chicago, dove la compagnia si riorganizzò.
Sfortunatamente, la mancanza di ingegneri in Dynascan mise Marantz in ginocchio.
Non bastò una nuova linea di prodotti denominata Century Series, in partnership con Sansui a risollevare le vendite e anche l’idea di cimentarsi con il car audio fu un buco nell’acqua.
Alla fine del 1990, i Dynascan senior, ai vertici dell’azienda, volarono nel quartier nel quartier generale di Philips a Eindhoven e firmarono un contratto per riunire, per la prima volta dopo 10 anni il marchio Marantz sotto un’unica gestione.
Un’area però era stata lasciata in qualche modo divisa dal resto, Marantz Japan Inc. era ancora un’unità in gran parte autonoma dall’impero Philips e costituiva il braccio armato per la progettazione e la produzione Marantz in tutto il mondo. Alcuni membri del team di ingegneri erano stati ingaggiati da Saul Marantz ed erano stati coinvolti in più di un cambio di proprietà… era necessario riunire sotto un’unica guida il marketing, la progettazione, le produzioni e le vendite se si voleva realmente far risorgere il marchio.
Home Theater, la morte di Saul e la nascita del Super Audio CD
Nel 1985 l’avvento dei lettori cd laser fece diventare realtà l’idea del moderno concetto di home theatre e anche se in Giappone l’entusiasmo per questo genere di apparecchi stava diminuendo era in forte crescita negli Stati Uniti.
Marantz si gettò nel mercato forte di una nuova unità aziendale, ideò il suo primo amplificatore certificato THX nel 1992, seguito a quattro anni di distanza dal SRX THX, criticamente acclamato.
Ma gli anni ’90 hanno visto anche il VP8770, il primo video proiettore LCD di Marantz e il PD4280, monitor TV al plasma.
Saul Marantz morì nel gennaio nel 1997.
All’inizio del settembre del 99, Sony e Philips lanciarono il SACD (o Super audio CD), l’upgrade del convenzionale lettore CD, che aveva già 17 anni. Marantz, beneficiò ancora una volta del genio di Ken Ishiwata, della lunga relazione con Philips e poté introdurre il suo primo lettore SACD, l’SA-1, due mesi dopo.
Una completa unificazione
Il 2001 ha segnato un momento importante per Marantz Japan, Inc, poiché ha acquisito il marchio e tutti i diritti distribuzione da Philips diventando referente unico e responsabile di tutto ciò che riguarda Marantz, dalle filiali sparse per il mondo, dallo sviluppo del prodotto al marketing.
I prodotti più recenti, così come quelli attualmente a catalogo coniugano le ragioni estetiche, così importanti per Saul Marantz, con una ricerca tecnologica continua e mirata con l’obiettivo di migliorare la qualità del suono.
Ne sono un esempio l’amplificatore di potenza MA-9S1, il preamplificatore SC-7S1 e il lettore CD / SACD SA-11S1. La scelta dei numeri di modello, in particolare per i primi due, non è un caso, sia l’amplificatore di potenza che il preamplificatore sono stati concepiti e progettati per essere visivamente e acusticamente entusiasmanti come i Model 7 e 9 del periodo classico di Marantz di 40 anni prima.
Allo stesso modo l’attuale Serie 10 formata dall’amplificatore integrato PM-10 e dal lettore CD/SuperAudio CD SA-10 è stata progettata unendo alla tradizionale estetica dei prodotti premium Marantz, alcune straordinarie innovazioni che riguardano soprattutto la fase di conversione digitale-analogico adottata su SA-10. Il risultato è un sistema High End di qualità sorprendente, capace di aggiudicarsi il premio EISA come miglior HIGH-END STEREO SYSTEM 2017/2018.
Marantz e Ken Ishiwata
Ken Ishiwata in 30 anni è diventato uno dei personaggi più influenti nel settore dell’hi-end, è solo dopo il suo avallo che i nuovi prodotti Marantz vengono commercializzati, lui ascolta e analizza ogni singolo particolare, solo quando intravede maggiori possibilità in un pezzo interviene con il suo genio e sostituisce chirurgicamente alcuni componenti con esemplari analoghi ma di qualità superiore per creare un nuovo prodotto che porta la KI Signature.
Centrale anche il contributo di Ken alla realizzazione della Serie 10, attuale serie di riferimento per il marchio.