La musica è qualcosa di misterioso, ci colpisce come nessun’altra cosa al mondo.
Può essere che il nostro cervello abbia dei meccanismi neurali dedicati alla sua elaborazione. È dimostrato che sia un ottimo antidolorifico e che ascoltare musica mentre si studia migliora le nostre capacità di apprendimento, ma non sappiamo ancora come e perché ci possa toccare così nel profondo; qualcuno sostiene che sia legata a noi in maniera viscerale perché la colleghiamo ad episodi registrati nella nostra memoria.
È una parte importante della nostra vita e uno strumento straordinariamente efficace per gestire e monitorare gli stati d’animo.
Per approfondire questo aspetto Family Center for Recovery (FCFR) ha intervistato 1.455 americani e ha creato una raccolta di infografiche intitolata Good Vibrations, che descrive i gusti musicali e come la musica sia indissolubilmente legata alle nostre emozioni quotidiane.
Spoiler: ascoltare musica è un ottimo rimedio quando le vibrazioni non sono così buone.
La musica che ci piace
Il sondaggio Inizia proponendo un quadro generale sui generi più in voga intitolato The Final Countdown.
Le migliori epoche
La musica preferita è quella che risale agli anni ’90 con il 22,1% di preferenze, seconda in classifica gli anni ’80 con il 19%, ovviamente l’età degli intervistati ha un certo peso nella definizione di queste scelte.
Scelta di genere
Parlando di generi, ecco i preferiti dagli intervistati.
Una delle scoperte più interessanti che vedete in fondo a questa infografica riguarda la domanda “le nostre convinzioni e valori sono influenzati dalle nostre scelte musicali?” Per tutte le generazioni che hanno partecipato al sondaggio la riposta è SI, un’ulteriore prova del modo in cui la musica possa scavare in profondità.
La musica che davvero non ci piace
In qualsiasi sondaggio che si rispetti si parla anche di ciò che non piace. Bene, eccoci qui.
Hip-hop e rap dominano le classifiche di questi giorni – è la musica dei giovani – il che potrebbe spiegare perché è il genere con più haters.
Uno sguardo anche a come la musica influenza le nostre emozioni, sia da sola che come una forma di automedicazione.
Un aiuto contro la depressione
L’88,71% degli intervistati ha affermato che la musica li aiuta a combattere questo stato d’animo. Il miglior antidoto è il rock con il 18%, pop e alternative per circa il 10%, e poi hip-hop / rap. Blues e Folk sono i meno adatti.
Efficace anche per combattere l’ansia.
La musica che ci rende tristi
A volte è la musica stessa a portarci giù. In cima alla lista c’è il country che la maggior parte delle volte sembra scritto allo scopo di farti bere più birre al bar. Subito dopo vengono hip-hop e rap, che trattano spesso tematiche legate alle difficoltà della vita.
Altri stati d’animo
Forse i sentimenti che abbiamo descritto finora non ti appartengono, ma non c’è da preoccuparsi. Se sei più interessato alla gioia, alla rabbia, alla mancanza di energia, sei frustrato, demotivato, deluso, senza speranza o addolorato eccoti accontentato.
E non hai bisogno della ricetta
Per fortuna non abbiamo bisogno di capire la magia della musica per poterla usare come sottofondo dei nostri momenti importanti o come mezzo per richiamare alla mente bei ricordi con una profondità che nessun altro senso sa ricreare, ad eccezione forse dell’olfatto. Per non parlare dell’uso che i deejay fanno della musica per poter creare l’atmosfera adatta ad ogni momento.
Fonte: bigthink.com